SaloneSatellite, nato per essere un incubatore di idee e di talenti, dove quest’ultimi hanno la possibilità di mettersi in evidenza ma senza confrontarsi direttamente con le regole del mercato, quest’anno non è riuscito a lasciare il segno.
Fin dal 1998, questa realtà permette di creare una possibilità di incontro tra i nuovi talenti e gli imprenditori, utilizzando il “palcoscenico” del Salone del Mobile come la migliore occasione per far crescere il business. Ogni anno circa 700 giovani designer e studenti delle più prestigiose scuole di design si incontrano e si confrontano a questo importante evento.
Per garantire l’alta qualità delle proposte i partecipanti vengono giudicati da un prestigioso Comitato di Selezione, composto da personalità di rilievo internazionale nel mondo del design, della progettazione e della comunicazione. Molti dei prodotti presentati in passato sono entrati in produzione e molti designer hanno utilizzato SaloneSatellite come rampa di lancio per sviluppare la loro attività nel settore.
Quest’anno purtroppo gli stand hanno proposto oggetti già visti, che non solo non hanno superato il confine dell’innovazione estetica o funzionale, ma nemmeno sembrano averci provato. Il tema di questa prima edizione è stato il Design per l’alimentare e la nutrizione. In palio 30 mila euro, una somma che permetterà al vincitore di partire con una propria startup e chissà che con la promessa di un premio così allettante qualche studente (magari italiano) non riesca davvero a farci restare a bocca aperta.