Negli uffici di tutto il mondo al posto delle sedie si vedono sempre più spesso palloni o sedie ergonomiche dalle forme più strane, alcune basculanti, altre in cui si accomoda inginocchiati. Ma c’è chi, per stare meglio, preferisce lavorare in piedi davanti apl pc. Ma tutti questi accorgimenti fanno bene o male? Lo abbiamo chiesto a due fisiatri, Stefano Respizzi, direttore del Dipartimento di riabilitazione ortopedica all’Humanitas di Milano e a Stefano Negrini, professore associato all’Università di Brescia- Fondazione Don Gnocchi e direttore scientifico dell’Isico, l’istituto scientifico italiano colonna vertebrale. Negli uffici di tutto il mondo al posto delle sedie si vedono sempre più spesso palloni o sedie ergonomiche dalle forme più strane, alcune basculanti, altre in cui si accomoda inginocchiati. Ma c’è chi, per stare meglio, preferisce lavorare in piedi davanti apl pc. Ma tutti questi accorgimenti fanno bene o male? Lo abbiamo chiesto a due fisiatri, Stefano Respizzi, direttore del Dipartimento di riabilitazione ortopedica all’Humanitas di Milano e a Stefano Negrini, professore associato all’Università di Brescia- Fondazione Don Gnocchi e direttore scientifico dell’Isico, l’istituto scientifico italiano colonna vertebrale
Addominali flaccidi se si sta troppo seduti
«Per una persona sana la schiena ha bisogno di movimento per stare in salute. Stare troppo fermi, a lungo andare può creare problemi» ammonisce Stefano Negrini, fisiatra, professore associato all’Università di Brescia – Fondazione Don Gnocchi e direttore scientifico dell’Isico. La nostra società è però sempre più sedentaria: la stragrande maggioranza delle persone lavora tutto il giorno con un pc davanti agli occhi. «Il modo più funzionale per lavorare al computer è stare seduti – spiega Stefano Respizzi, fisiatra e direttore del dipartimento di riabilitazione ortopedica all’ospedale Humanitas – ma nel tempo questa postura ha causato importanti modifiche nella nostra igiene di vita perché il perdurare di questa posizione riduce di molto la forza muscolare degli addominali». In pratica abbiamo un corsetto addominale di muscoli flaccidi, che non sostiene come dovrebbero la colonna vertebrale. «Sono in particolare i muscoli addominali laterali e obliqui che mantengono la schiena in posizione eretta – chiarisce Respizzi -. Quando ci sediamo questi muscoli si accasciano ed è da qui che nascono problemi come mal di schiena, cervicale e tensioni muscolari».
Il pallone, toccasana per gli addominali
Non è raro imbattersi negli uffici nei palloni ergonomici, spesso accolti con grande entusiasmo come soluzione ideale per combattere il mal di schiena e altrettanto spesso abbandonati dopo qualche settimana di utilizzo. Qui per stare seduti e non finire per terra bisogna tenere i muscoli addominali costantemente in tensione, proprio quelli obliqui e laterali che neppure ci ricordiamo di avere, ma che sono preziosi per il sostegno della nostra colonna vertebrale. «Il problema è che con otto ore sul pallone il movimento diventa stancante – avverte Negrini – Le persone più atletiche che hanno una soglia di resistenza più elevata, sul pallone ci stanno tranquillamente. Le più sedentarie che paradossalmente avrebbero bisogno di movimento si stancano troppo velocemente»Non è raro imbattersi negli uffici nei palloni ergonomici, spesso accolti con grande entusiasmo come soluzione ideale per combattere il mal di schiena e altrettanto spesso abbandonati dopo qualche settimana di utilizzo. Qui per stare seduti e non finire per terra bisogna tenere i muscoli addominali costantemente in tensione, proprio quelli obliqui e laterali che neppure ci ricordiamo di avere, ma che sono preziosi per il sostegno della nostra colonna vertebrale. «Il problema è che con otto ore sul pallone il movimento diventa stancante – avverte Negrini – Le persone più atletiche che hanno una soglia di resistenza più elevata, sul pallone ci stanno tranquillamente. Le più sedentarie che paradossalmente avrebbero bisogno di movimento si stancano troppo velocemente»
Pallone: con il tempo il movimento diventa spontaneo
Molti degli utilizzatori del pallone ergonomico lamentano difficoltà a mantenere la concentrazione, essendo troppo impegnati a mantenere l’equilibrio e a non cadere. Ma è solo una questione di tempo, bisogna abituarsi. Più o meno è come imparare ad andare in bicicletta: una volta che si capisce il trucco per stare in equilibrio non ci si pensa più, e il movimento diventa naturale e spontaneo. «Con il pallone, pur stando seduti tutto il giorno si mantengono in movimento i muscoli addominali, lombari e cervicali che in questo modo si risvegliano. È uno stimolo continuo molto positivo» spiega Respizzi.
La sedia basculante
Avrete certamente visto anche le sedie in legno ergonomiche basculanti con appoggio per ginocchia o tibia (dipende dalla vostra altezza), su cui esiste un brevetto. La costante movimentazione del bacino permette di ripristinare l’equilibrio in relax (almeno non si rischia di cascare per terra). «Rispetto al pallone sono meno stimolati i muscoli laterali» spiega Respizzi. Entrambi i fisiatri sono però d’accordo che la sedia basculante non è per tutti perché molte persone non sopportano di mantenere a lungo la posizione con le ginocchia piegate, e per chi ha delle patologie può risultare addirittura dannoso perché la posizione estremizza la lordosi a livello lombare.
Sedia basculante: una buona posizione con un po’ di movimento
«Ad ogni modo la sedia basculante consente di cambiare le pressioni e di muoversi avanti e indietro: coniuga una buona posizione con un po’ di movimento» aggiunge Negrini. Anche in questo caso serve un periodo di adattamento variabile, ma sono consigliate frequenti pause per sgranchire le ginocchia.
Le sedie con seduta in ginocchio
Esistono in commercio anche molte sedie e sgabelli ergonomici con seduta in ginocchio ma statiche, non basculano. «La seduta in ginocchio mantiene la posizione in lordosi, ma fissa, e a lungo andare dà fastidio ed è peggio di una normale sedia da ufficio perché almeno con quella ci si può muovere, si può cambiare posizione facilmente. La consiglio solo per un periodo limitato di tempo» avverte Negrini.
Lavorare in piedi: tendenza in espansione
In molte aziende, soprattutto nel Nord Europa sono diffuse le postazioni «standing desk», le scrivanie per lavorare in piedi e combattere così la sedentarietà. E anche nei cataloghi dei colossi che vendono mobili sono comparsi questi desk di ultima generazione. Lo scorso anno la Casa Bianca ha fatto un massiccio ordine di standing desk. Lavorare in piedi per la verità non è una novità perché già Winston Churchill lo faceva e anche per Philip Roth è un’abitudine. Di certo potrebbe portare a benefici per la salute e combattere gli effetti deleteri della pigrizia perché si consumano più calorie e secondo uno studio pubblicato sul British Journal of reports migliorerebbe anche la produttività anche se sull’argomento gli studi scientifici sono ancora insufficienti.
In piedi per consumare più calorie
Lavorare in piedi per qualche ora aiuta a consumare più calorie. Lo ha dimostrato un recente studio dell’Università di Pittsburg su un gruppo di volontari che in media passava seduto quasi nove ore al giorno: usando scrivanie sit-stand, ovvero piani di lavoro con altezza regolabile che possono adeguarsi sia alla posizione in piedi sia a quella seduta , i partecipanti hanno bruciato più calorie ogni ora. Rimanere per metà della giornata lavorativa in posizione eretta ha comportato un dispendio energetico quotidiano pari a circa 50-60 calorie in più. Non molto per la verità anche se, secondo la coordinatrice della ricerca Bethany Barone Gibbs, basterebbe aggiungere una minima attività fisica (come salire due piani di scale) per contrastare la tendenza ad ingrassare.
Camminare sul tapis roulant
Chi vuole lavorare in piedi lo deve fare però in modo graduale perché il corpo si deve abituare, altrimenti vene varicose e dolori lombari possono farci cambiare idea. Naturalmente bisogna indossare scarpe comode e non i tacchi a spillo. Il consiglio degli esperti è cercare comunque di muoversi un po’, far contrarre i muscoli delle gambe e non stare fermi. Negli Stati Uniti sono state addirittura create postazioni in cui si scrivono le email camminando sul tapis roulant, ma su questo punto gli esperti hanno qualche perplessità.
Gli aspetti negativi di stare in piedi
Secondo Stefano Respizzi lavorare in piedi è un eccesso: «Non siamo abituati, gli aspetti negativi rischiano di superare i benefici. Alla lunga, soprattutto se si sta fermi davanti a un computer farebbero male le gambe per un ristagno di liquidi periferico. Inoltre, a dirla tutta, bisognerebbe indossare le calze compressive come le hostess e anche per la posizione delle braccia bisogna stare attenti perché il peso va scaricato e non devono restare appese». «I commessi lavorano in piedi e si sono sempre lamentati per il mal di schiena – aggiunge Stefano Negrini – . La questione è il movimento: se si sta in piedi immobili è molto più stancante che stare seduti perché non si può scaricare il peso della schiena . Se uno dovesse avere due scrivanie per lavorare un po’ in piedi e un po’ seduto allora va bene, ma tra le due scelte meglio stare seduti perché la posizione eretta accentua l’iperlordosi. Solo in determinate situazioni, per particolari problemi alla schiena e sotto consiglio medico, è indicato lavorare in piedi».
La soluzione? Una normale sedia ergonomica
Quindi pallone ergonomico, sedia basculante o con seduta in ginocchio oppure restare in piedi di fronte al computer? Il fisiatra Stefano Negrini non ha dubbi: «Io devo dire che una buona sedia da ufficio, con dei buoni braccioli, un buon appoggio a livello lombare e una buona pausa caffé sono ancora la soluzione migliore. E per mantenere il movimento va sfruttata ogni occasione, anche solo alzarsi per rispondere al telefono». Alzarsi spesso, non accavallare troppo le gambe, andare dal collega invece che scrivere una mail o scegliere la toilette del piano di sopra: piccoli accorgimenti per non farsi troppo male alla schiena e sgranchire le gambe