In ufficio, la discussione sulla temperatura ideale è un classico! Chi non riesce a stare senza aria condizionata e chi si lamenta al primo soffio fresco sono le due immancabili fazioni del confronto tra le scrivanie. Ed ecco che, come ogni anno, parte del tempo trascorso al lavoro passa discutendo tra colleghi per determinare la temperatura giusta, soprattutto – cosa al giorno d’oggi sempre più diffusa – se si condivide un open space.
Ma qual è la vera temperatura ideale per lavorare? Esiste un modo per determinarla “al di sopra delle parti”?
Tra i fattori che concorrono alla sicurezza e al benessere nei luoghi di lavoro, l’Inail ha individuato il rischio collegato allo stress termico, ovvero tutto ciò che riguarda il microclima, quindi i parametri fisici che caratterizzano i luoghi di lavoro.
Poche semplici regole per una… fresca convivenza
Il buon senso prima di tutto, ma non può mancare anche un occhio alla salute e alla riduzione degli sprechi energetici. Bastano poche semplici regole perché in ufficio si possa convivere serenamente, anche quando fuori il termometro tocca temperature tropicali.
Usare il condizionatore con accortezza ci mette anche al riparo dai rischi del freddo eccessivo, come dolori cervicali e raffreddamenti.
Lo dice anche la legge. Il Decreto del Presidente della Repubblica n.74 del 16 aprile 2013 definisce i criteri per l’esercizio, la conduzione, il controllo, la manutenzione e l’ispezione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici. In particolare, il Dpr stabilisce che “la media ponderata delle temperature dell’aria, misurate nei singoli ambienti raffrescati di ciascun’unità immobiliare, non deve essere minore di 26°C – 2°C di tolleranza per tutti gli edifici”.
È importante anche che il condizionatore sia posizionato in modo che il flusso d’aria sia diffuso correttamente in tutti i locali.
Studi e ricerche, col passare del tempo, hanno cercato di rispondere alla fatidica domanda che aiuterebbe a raggiungere una breve tregua per la diatriba sulla temperatura. Di fatto l’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, ha rilevato che l’80% dei lavoratori è insoddisfatto della temperatura nel proprio ufficio. Non solo, pare che si perdano in media 7 minuti al giorno per regolare l’aria condizionata o il riscaldamento, a seconda della stagione, e in modo da accontentare tutti.
I consigli dell’Agenzia nazionale per l’efficienza energetica
In Italia, l’Enea è considerata un importante riferimento per supportare aziende e pubblica amministrazione nella diffusione della cultura dell’efficienza energetica.
In una guida dedicata alla climatizzazione degli ambienti, l’Agenzia suggerisce di non andare oltre i 5 gradi di differenza tra la temperatura esterna e quella interna; in alcuni casi ricorda che è sufficiente attivare la sola funzione di deumidificazione.
Inoltre, l’Ente ha stilato una lista di consigli per il corretto uso dei condizionatori:
• non lasciare porte e finestre aperte per troppo tempo, al fine di evitare inutili scambi di calore con l’esterno;
• non raffreddare troppo l’ambiente, considerando che spesso basta attivare la funzione di sola deumidificazione, essendo l’umidità presente nell’aria a far percepire una temperatura molto più alta di quella reale;
• utilizzare il timer in modo da ottimizzare il tempo di accensione dell’apparecchio;
• fare una manutenzione periodica dell’apparecchio, ovvero pulire i filtri e le ventole, controllare la tenuta del circuito del gas. I filtri dell’aria devono essere puliti prima dell’accensione stagionale e almeno ogni due settimane, perché nei filtri si annidano facilmente muffe e batteri dannosi per la salute. Se sono deteriorati vanno sostituiti.
Detto ciò, volete sapere qual’è la temperatura della sala riunioni di Facebook in America? 15 gradi!
La motivazione ufficiale è che la “cura del freddo” stimola la produttività. Sicuramente si tratta anche di un modo per evitare che i dipendenti (soprattutto quelli freddolosi) perdano troppo tempo durante le riunioni!